Con questo articolo sulla tecnica del Focus Stacking, riprendo la serie di articoli sulla fotografia macro/close-up. Abbiamo già visto, nell’articolo sui tubi di prolunga,come nella fotografia macro la profondità di campo sia molto limitata. Sebbene in alcune foto l’effetto sfocato contribuisca a dare un’aspetto gradevole alla foto stessa, ci sono alcuni casi in cui invece occorre che tutto il soggetto ripreso sia a fuoco. In questi casi, anche se utilizziamo il diaframma più chiuso di cui disponiamo, non riusciremo a mettere a fuoco una porzione più grande di qualche millimetro. Per oltrepassare questo limite si utilizza la tecnica del Focus Stacking.
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Cos’è il focus stacking
Il Focus Stacking consiste nel realizzare una serie di scatti (stack appunto) in sequenza , dello stesso soggetto con la stessa inquadratura, in cui l’unica variabile è il punto di messa a fuoco del soggetto stesso, per poi essere elaborati in post-produzione su più livelli, al fine di ottenere un unico scatto in cui la parte a fuoco della foto è data dalla somma di tutte le foto realizzate. Questo ci consente quindi di estendere la profondità di campo oltre i limiti fisici della distanza, del diaframma e della focale utilizzate.
Questo è un esempio di focus stacking che ho realizzato qualche anno fa applicato ad un piccolo fiore. A sinistra una delle 8 immagini che lo compongono, a destra il risultato finale. Scorrendo lo slider potrete notare meglio il risultato della tecnica.
Come esempio per questo tutorial invece ho scelto una moneta e un’inquadratura ravvicinata tale che scattando a f16 ho ottenuto un risultato in cui solo la scritta “real” risulti a fuoco (a sinistra), applicando invece la tecnica del focus stacking la moneta risulterà tutta a fuoco (a destra)
Cosa serve
Per applicare la tecnica del Focus Stacking, nella fotografia macro o close-up, poichè la profondità di campo (PdC) è davvero pochissima, occorre effettuare variazioni del punto di messa a fuoco dell’ordine di qualche millimetro. Per far questo è consigliabile utilizzare una slitta micrometrica che evita di agire sull’obiettivo ed è molto più precisa (leggi il nostro articolo sulla slitta).
L’utilizzo della slitta evita anche che cambi l’inquadratura, gli obiettivi macro in effetti subiscono delle leggere variazioni di focale a causa delle lenti flottanti quando si varia la messa a fuoco che potrebbero farci ottenere delle proporzioni diverse per l’oggetto. Ovviamente si può anche farne a meno, tenendo la fotocamera fissa e agendo sulla ghiera di messa afuoco, a patto di dedicare poi più tempo alla post-produzione.
E’ indispensabile, però, che la fotocamera sia montata sul cavalletto per evitare variazioni dell’inquadratura. Potete trovarne alcuni fra le nostre recensioni, ma per questo tipo di fotografia vi consiglio il Manfrotto MT190X PRO3 di cui abbiamo parlato in un nostro precedente articolo
Dopo aver scelto il nostro soggetto ecco come dobbiamo procedere.
La tecnica
Il numero di foto dipende della grandezza del soggetto e dalla PdC disponibile, ed è data da una formula ben precisa ma potete farvi un’idea di quanti scatti vi occorreranno mediante appositi siti che effettuano il calcolo per voi. Uno su tutti DoF Master
- Impostiamo i parametri di esposizione, iso tempi e diaframmi, in manuale per evitare variazioni fra una foto e l’altra; diamo priorità ad un diaframma abbastanza chiuso (da f8 in su)
- Impostiamo la messa a fuoco in manuale
- Scegliamo la nostra composizione e mettiamo a fuoco il punto più lontano del soggetto. Questo ci consentirà di evitare di tagliare il soggetto durante le varie foto poichè partendo dal punto più vicino potremmo restare troppo stretti e le ultime foto potrebbero risultare tagliate. Aiutiamoci con il live-view per la messa a fuoco che ci consente anche di ingrandire l’immagine per verificare meglio la messa a fuoco prima dello scatto
- Scattiamo la prima foto, verifichiamo la corretta esposizione e quindi allontaniamo la fotocamera mediante la slitta di 1 o 2 millimetri ed effettuiamo un altro scatto. In generale lo spostamento deve consentire di coprire anche una piccolissima parte della porzione messa a fuoco nella foto precedente
- Continuiamo con questo procedimento fino ad arrivare a mettere a fuoco la porzione di soggetto più vicina a noi
- A questo punto passiamo alla fase di post-produzione
La post-produzione
Io vi spiegherò come applicare il focus stacking con Photoshop , ma ci sono anche altri software
- Stacker (89$ – trial 30g)
- Helicon Focus (a partire da 30$)
- CombineZP (gratuito)
Utilizzando photoshop andiamo sul menù File -> Automatizza -> Photomerge (File->automate->photomerge)
A questo punto selezioniamo il metodo Automatico e tramite Sfoglia selezioniamo le nostre foto (scelgliendo “folder” è possibile anche selezionare un’intera cartella di foto). Infine assicuriamoci di aver tolto tutte le eventuali spunte presenti, soprattutto quella su “Fondi le immagini” (blend images togheter)
Poichè le foto sono state allineate in automatico alcune foto saranno più spostate di altre, avremo quindi bisogno di rifilare leggermente la foto mediante lo strumento taglierina (crop tool)
selezioniamo tutti i livelli e clicchiamo sul menù Modifica -> Fusione automatica livelli (edit->auto blend layers)
selezioniamo il metodo Crea serie di immagini (stack images), spuntando la casella Toni e colori uniformi (seamless tones and colors)
Al termine dell’elaborazione il programma avrà creato una serie di maschere di livello in cui la porzione in bianco dovrebbe essere relativa alle porzioni dell’oggetto a fuoco.
Poichè c’è un piccolo margine d’errore se notiamo qualche porzione sfocata, o pezzi di immagine mancante, verifichiamo un livello per volta (nascondendo gli altri) se la porzione visibile è a fuoco, ed eventualmente agiamo sulla maschera di livello aggiungendo porzioni a fuoco con il pennello bianco o rimuovendo porzioni sfocate con il pennello nero. Naturalmente in questo caso poi dovremo agire sul livello soprastante nel modo opposto. Procediamo cosi per tutti i livelli.
Possiamo a questo punto esportare la nostra immagine completamente a fuoco.
I risultati
Questo è il risultato finale ottenuto dalla somma di 11 scatti effettuati alla distanza di 1mm
In questa gallery trovate le varie foto che compongono questo scatto e qualche foto della fase di ripresa in cui si vede la variazione della slitta e la porzione della moneta messa a fuoco.