Nel mondo delle reflex, ma anche delle mirrorless, dati i prezzi elevati di ottiche di buona qualità, spesso molti preferiscono l’acquisto di un obiettivo usato. Purtroppo non è cosi semplice. Spesso non basta che esternamente sia in buone condizioni.
Vediamo insieme cosa controllare per scoprire cosa è assolutamente irrinunciabile e quali sono i piccoli difetti su cui si può soprassedere. Questo articolo vuol essere una guida per chi deve acquistare ma anche per chi deve vendere, che potrà cosi anche valutare oggettivamente il prezzo di vendita della propria attrezzatura.
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Acquisto obiettivo usato
Vediamo quindi che tipo di approccio avere per l’acquisto di un obiettivo usato. Innanzitutto come facciamo a stabilire quale sia un prezzo adeguato? Solitamente faccio una ricerca su Subito.it, a livello nazionale, ed inizio a farmi un’idea dei prezzi. Il numero di risultati ottenuti mi da anche un’idea di quanto un’ottica sia facilmente reperibile. Ottiche molto buone sono più difficili da trovare.
Poi imposto il filtro sulla mia regione perché preferisco valutarlo di persona, difficilmente acquisto ottiche a distanza a meno che non siano garantite da qualche negozio o ci sia la possibilità di restituirla.
Quando trovo un’annuncio che mi interessa per valutare meglio le condizioni dell’obiettivo contatto il venditore chiedendogli di mandarmi delle foto in alta risoluzione e dei dettagli delle parti che trovate nelle cose da controllare, o di eventuali segni e difetti segnalati nella descrizione.
Nota: questi sono dei consigli che vi do per cercare di migliorare un po’ i comportamenti tipici degli acquirenti. Evitate di contattare il venditore se non siete davvero interessati all’acquisto. Non offritegli una cifra di molto inferiore al prezzo di vendita, anche se c’è scritto trattabile il venditore ha in mente un possibile sconto fra 20 e 50 euro, per ottiche molto costose magari anche 100. Non certo 2/300!
Se siete soddisfatti delle foto e dell’eventuale trattativa, avvisate il venditore che porterete con voi la macchina fotografica per fare qualche scatto di prova e organizzate un appuntamento in un luogo pubblico, possibilmente all’aperto per provare l’ottica in luce naturale. Nel periodo invernale in cui è preferibile stare al chiuso scegliete magari un centro commerciale, o comunque un posto ben illuminato.
Cosa controllare e come
L’ottica deve essere valutata sia dal punto di vista estetico che funzionale. L’estetica stabilisce un grado di qualità che può essere più o meno accettabile in base al prezzo. Ad esempio un’ottica più usurata vale meno e vale la pena comunque acquistarla se il prezzo è adeguato. Personalmente non sono un maniaco dell’estetica, non pretendo che un’ottica sia perfetta, anche se spesso dall’estetica si può già capire come è stata trattata e quindi anticipare eventuali problemi funzionali. Il funzionamento corretto dell’ottica invece stabilisce il confine fra comprarla o lasciar perdere indipendentemente dal prezzo.
La valutazione estetica
Distinguete fra estetica fine a se stessa (ottica perfetta indistinguibile dal nuovo) ed estetica come indicatore di affidabilità dell’ottica. Una lente perfetta esteticamente è chiaramente da preferire ma ovviamente costerà di più e non è detto che ne valga cosi tanto la pena. Qualche segno sulla scocca o ghiere consumate non sono sintomo di una lente in cattive condizioni ma semplicemente di una lente utilizzata. Spesso le lenti si sfregano con altra attrezzatura e qualche graffio sulla scocca è normale. Diverso invece se trovate ammaccature, ad esempio sulla parte anteriore dove si attaccano i filtri, perché potrebbero essere sintomo di una caduta.
Le lenti
Naturalmente occorre controllare che la lente frontale e posteriore non abbiano segni, graffi o scheggiature. Vi consiglio di portarvi qualcosa per pulire le lenti, cosi se le lenti esterne sono impolverate potrete valutarle meglio (leggi l’articolo Pulizia degli obiettivi di una reflex).
Lenti esterne
Occorre considerare però che un piccolo segno sulla lente anteriore difficilmente si vedrà sul fotogramma, probabilmente neanche a diaframmi molto chiusi. Di contro invece un segno sulla lente posteriore, essendo più vicina al sensore, potrebbe costituire un bel problema ed essere visibile su tutti gli scatti. Consideriamo quindi un piccolo segno (diciamo un puntino e non un graffio) sulla lente anteriore accettabile se il prezzo è più basso della media (verificando che non incida sulla foto nella valutazione pratica). Io, se ci sono segni sulla lente anteriore, valuto in base alla dimensione degli stessi e al prezzo, invece rinuncio all’acquisto se i segni sono sulla lente posteriore.
Lenti interne
Le lenti esterne non sono le uniche da controllare. Occorre verificare che all’interno della lente non ci siano muffe o troppa polvere. Questa verifica si fa guardando attraverso l’ottica. Puntate l’ottica verso uno sfondo uniforme, un foglio bianco, un muro a tinta unita, o il cielo e guardateci attraverso. Se vedete una specie di ragnatela, come quella in questa foto, è muffa, lasciate perdere.
Se stiamo parlando di ottiche con la ghiera di regolazione del diaframma (vedi nella sezione ghiere) posizioniamola alla massima apertura possibile (il valore numerico più basso). Se invece il diaframma è regolato elettronicamente, per le ottiche Nikon occorre spalancare il diaframma azionando una levetta meccanica posta sul retro della lente (vedi foto), mentre per le ottiche Canon non è necessario.
In obiettivi detti “aperti”, ovvero in cui ruotando la ghiera dello zoom, o della messa a fuoco, c’è un’escursione dell’ottica, che modifica quindi la propria lunghezza, è più probabile che ci sia della polvere all’interno delle lenti. Un po’ di polvere non è un grandissimo problema se i granelli sono sottili e non sono punti molto evidenti. Inoltre come dicevamo prima per i segni sulle lenti, anche in questo caso, se la polvere è nella parte anteriore, quasi sicuramente non si vedrà sulla foto, se invece è nella parte posteriore è più probabile. Comunque se la polvere è sottile potete passarci sopra e comunque le lenti si possono far pulire presso un centro specializzato, per lenti costose ne vale la pena. Per intenderci, la polvere nella precedente foto della muffa è accettabile.
Di seguito un paio di esempi di ottiche aperte
Le ghiere
In un’ottica a focale fissa avremo solo la ghiera della messa a fuoco
mentre in un’ottica a focale variabile avremo anche la ghiera dello zoom e questa è ancora più importante.
Riguardo alle ghiere, soprattutto nelle ottiche di tipo zoom, occorre verificare che le ghiere scorrano libere, senza sforzare o bloccarsi.
Le ghiere sono ricoperte da un rivestimento in gomma. Le gomme sulle ghiere sono una delle prime cose che si consuma in una lente. Tendono a fare una leggera patina bianca, come in foto, che però non è troppo preoccupante (si può pulire con un po’ d’alcool dopo averla smontata)
oppure tendono a deformarsi e quindi a non fare più la presa necessaria sulla ghiera stessa. In quest’ultimo caso la gomma è da sostituire, considerate una spesa fra i 15 e i 30 euro. I ricambi delle ghiere si trovano anche su amazon o su ebay.
Solitamente comunque queste cose, soprattutto però la seconda, accadono a lenti con qualche anno, quindi tenete conto per valutarne il giusto prezzo più che per valutare l’effettiva qualità dell’ottica.
Per alcune ottiche, potrebbe esserci anche la ghiera dei diaframmi che però, in genere, non ha nessuna gomma intorno, in questo caso provate se riuscite a selezionare senza sforzo tutti i diaframmi e verificate in controluce che il diaframma si apra e si chiuda di conseguenza.
Guarnizioni
Le ottiche Canon hanno anche una guarnizione intorno all’attacco, il bordino esterno nero che si vede in foto, che potrebbe essere rotta in alcuni punti. Non è fondamentale che sia intatta ma controllatela, vi darà un’idea di quanto l’ottica sia stata utilizzata.
Gli imballi
Ovviamente per molti gli imballi non sono necessari e, anzi sono solo di ingombro, ma un fotografo appassionato e che tiene alla sua attrezzatura solitamente tende a conservali (naturalmente possono esserci delle eccezioni). La loro presenza offre anche un minimo di garanzia sul fatto che l’ottica non sia stata rubata (anche se non si è mai certi). E comunque, anche se può sembrare strano, un’ottica completa di imballi ha più valore di una che non li ha.
A tal proposito informatevi prima anche di quali accessori dovrebbero essere compresi nella confezione (spesso il paraluce è compreso e a volte c’è anche una custodia morbida o rigida) e chiedete al venditore se vi fornirà tutto. Ancora una volta la presenza o meno degli accessori incide sul prezzo.
La valutazione funzionale
Come accennato prima, dovete portare con voi la macchina fotografica per effettuare degli scatti. E’ fondamentale provare l’obiettivo.
Di solito porto con me anche il computer portatile in modo da poter analizzare meglio le foto scattate. Se non avete un notebook a disposizione controllate le foto sul display della macchinetta cercando di analizzare tutto il fotogramma con un buon livello di ingrandimento sul display. Cercate i verificare il punto di messa a fuoco, la nitidezza ed eventuali macchie sul fotogramma. Le prime due le approfondiremo fra un po’, per la terza è fondamentale che la vostra macchina non abbia il sensore sporco in modo da essere certi che ogni eventuale segno sul fotogramma sia dovuto all’obiettivo. Per questo vi consiglio di leggere il nostro articolo sulla pulizia del sensore di una reflex . Se non riuscite a fare la pulizia cercate di rivedere le vostre ultime foto per valutare eventuali macchie presenti e ricordatevene la posizione in modo da escluderla nella valutazione dell’ottica.
Per ognuna delle prove seguenti effettuate vari scatti da rivedere poi sul portatile, o sul display della fotocamera.
L’autofocus
L’autofocus è fondamentale da testare. Cercate di valutarne la reattività mettendo a fuoco su punti molto distanti tra loro, prima verso infinito e poi verso un punto vicino, fatelo più volte e, nel caso di ottiche zoom, variate la focale coprendo tutto il range dell’ottica ripetendo l’operazione di mettere a fuoco punti vicini e lontani. Verificate che non abbia incertezze e che non faccia fatica a mettere a fuoco. Molti autofocus sono rumorosi, a meno che non hanno la sigla silent (AF-S per Nikon , USM per Canon), quindi aspettatevi un certo ronzio quando lo provate, soprattutto quando mettete a fuoco di seguito due punti molto distanti fra loro.
La precisione della messa a fuoco non dipende solo dall’ottica ma dall’accoppiata macchina/ottica, per cui se riscontrate che non è proprio nel punto esatto non è necessariamente un problema. Potrebbe capitarvi anche con un’ottica nuova perciò, eventualmente, controllate che sia “più o meno” dove avete messo a fuoco e non esageratamente sballata. Molte fotocamere consentono una taratura dell’autofocus delle ottiche, altrimenti si può richiedere una taratura in un centro specializzato.
Lo stabilizzatore
Molte ottiche sono stabilizzate, il che significa che dispongono di un motore interno che ci aiuta a non avere il mosso quando usiamo tempi lenti. Difficilmente in questa fase riuscirete a valutare la bontà dello stabilizzatore sulla foto finale ma, poichè questo spesso è fonte di problemi su ottiche datate, attivatelo tramite l’apposito interruttore
e almeno verificate che non faccia strani rumori o che, quando mettete a fuoco e poi scattate, all’interno del mirino non ci sia uno strano movimento come se variasse l’inquadratura.
La sigla per lo stabilizzatore è VR per Nikon e IS per Canon.
La nitidezza
Scattate sia al diaframma più aperto di cui dispone l’ottica che a diaframmi più chiusi (f8 va bene). Spesso è inutile analizzare l’immagine scattata facendo uno zoom al 100% aspettandosi che sia perfettamente nitida. Alcuni obiettivi non hanno una qualità cosi elevata neanche se li acquistaste nuovi. Cercate quindi prima di documentarvi sull’ottica che volete acquistare, magari guardando foto di esempio che facilmente troverete su siti e forum specializzati. Verificate però che almeno con un ingrandimento al 50% la foto renda bene.
Conclusioni
L’acquisto di un obiettivo usato non è una cosa semplice. Occorre trovare il giusto compromesso fra risparmio e qualità/affidabilità dell’ottica acquistata. Se il prezzo è molto vantaggioso si può soprassedere su alcuni difetti estetici, l’importante è che la resa finale della foto non sia compromessa. Qualità della foto, ghiere fluide, corretto funzionamento dell’autofocus e stabilizzatore, sono le cose fondamentali per l’acquisto. Tutto il resto è questione di prezzo.